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Andrea Di Pietro nominato Responsabile regionale del Dipartimento Lavoro di Fratelli d’Italia Lombardia

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Fratelli d’Italia Lombardia ha provveduto alla nomina del nuovo Responsabile regionale del Dipartimento Lavoro nella persona del Dottor Andrea Di Pietro che ringrazia il Coordinatore Regionale Sen. Daniela Santanchè per la fiducia a lui accordata.

Forte di una esperienza lavorativa più che quindicinale in una società multiservizi e di una quasi altrettanto lunga esperienza sindacale nell’UGL Andrea Di Pietro garantisce un impegno all’insegna della concretezza.  Non v’é dubbio, dichiara Andrea Di Pietro, che quello economico sia il problema più grande dell’Italia intera e anche nella ricca Lombardia non vi è sicurezza economica senza lavoro. Nel comunicato stampa inoltre Andrea Di Pietro parla di imprenditoria, di libera professione e di lavoro dipendente, e che ogni suo sforzo sarà teso a far dialogare queste realtà contattando in tutti i modi le varie Associazioni di categoria, le Agenzie e le realtà imprenditoriali e cercando con l’utilizzo delle nuove tecnologie di far incontrare l’offerta di lavoro con la domanda in modo da valorizzare competenze e professionalità.





Andrea Di Pietro

Concretezza, quindi strumenti atti a favorire quest’ incontro tra le varie realtà del mondo del lavoro: da una piattaforma web ad altri strumenti per interagire e offrire o scambiare informazioni, porre quesiti e ricevere risposte da persone competenti. Far dialogare in sintesi in tutti i modi possibili chi cerca lavoro con chi lo offre, ma anche offrire strumenti di orientamento nella inestricabile giungla giuridico-burocratica che troppo spesso lega e condiziona la creazione di nuove imprese e soffoca quelle esistenti. Inoltre, sempre Andrea Di Pietro dichiara che se, come si propone, riusciremo a essere costanti nella nostra attività di poter arrivare a proporre agli eletti di FDI modifiche di leggi o regolamenti o nuove leggi grazie ai suggerimenti che solleciteremo da ogni parte: dall’associazione di categoria, dalle realtà imprenditoriali, dal sindacato come dal lavoratore e dal comune cittadino.
Per un Italia che è ancora uno dei principali paesi manifatturieri d’Europa, che non si rassegna a un evitabilissimo declino economico e che non ha paura di accettare le sfide della modernità.




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